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Miti, Leggende e Sacre Scritture


Pur essendo molteplici le apparizioni ed i miracoli dell'Arcangelo Michele questi trova poco posto nelle sacre scritture.
L'Arcangelo Michele era già considerato dagli Ebrei come il principe degli angeli, protettore del popolo eletto, simbolo della potente assistenza divina nei confronti di Israele.
Nell'Antico Testamento appare per tre volte, in particolare nel libro di Daniele (Dn 10,13.21; 12,1), dove è indicato come il difensore del popolo ebraico e il capo supremo dell'esercito celeste che sta dalla parte dei deboli e dei perseguitati:
"Or in quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c'era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro". (Dn 12,1)
San Michele
Il suo nome "Mi ka - 'El" significa "Chi è come Dio?".
A San Michele è attribuito il titolo di arcangelo, lo stesso titolo con cui sono designati Gabriele (forza di Dio) e Raffaele (Dio ha curato).
Nel Nuovo Testamento, San Michele Arcangelo è presentato come avversario del demonio, vincitore dell'ultima battaglia contro satana e i suoi sostenitori. Troviamo la descrizione della battaglia e della sua vittoria nel capitolo 12 del libro dell' Apocalisse:
"Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell'Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio, poiché hanno disprezzato la vita fino a morire. Esultate, dunque, o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, terra e mare, perché il diavolo è precipitato sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo" Ap. 12,7-12.  
I cristiani hanno così sempre considerato l'Arcangelo il più potente difensore del popolo di Dio.
Nell'iconografia, sia orientale sia occidentale, San Michele viene rappresentato come un combattente, con la spada o la lancia nella mano, che sottomette ai suoi piedi satana, raffigurato come dragone - mostro, sconfitto nella battaglia. Recita un'antica invocazione: "San Michele Arcangelo, difendici nel combattimento, affinché non periamo nel giorno del tremendo giudizio".
L'Arcangelo viene riconosciuto anche come guida delle anime al cielo. Questa sua funzione è evidenziata nella liturgia romana, in particolare nella preghiera per l'offertorio della messa dei defunti:
"Signore Gesù Cristo, libera le anime dei fedeli defunti dalle pene dell'inferno; San Michele, che porta i tuoi santi segni, le conduca alla luce santa che promettesti ad Abramo e alla sua discendenza."
La tradizione attribuisce a San Michele anche il compito della pesatura delle anime dopo la morte. Per questo, in alcune sue rappresentazioni iconografiche, oltre alla spada, l'Arcangelo porta in mano una bilancia. Inoltre, nei primi secoli del Cristianesimo, specie presso i Bizantini, Michele era considerato come medico celeste delle infermità degli uomini.
San Michele
"Non solo hai sconfitto il drago grande e terribile nel tuo santuario di Chone, ma si è formato un corso d'acqua guaritrice di ogni malattia del corpo".
Così canta l'inno AKATISTO a San Michele Arcangelo della liturgia bizantina. San Michele, infine, ha il singolare privilegio di prestare l'ufficio dell'assistenza davanti al trono della Maestà Divina. Egli stesso si presentò così al Vescovo Lorenzo: «Io sono Michele e sto sempre alla presenza di Dio». Ed infatti la liturgia del Concilio di Trento così pregava offrendo l'incenso:
"Per intercessione di San Michele Arcangelo che sta alla destra dell'altare dell'incenso, degnati di accettare e benedire quest'offerta dell'incenso".
La Chiesa oggi celebra la festa di San Michele, unita insieme a quella di San Gabriele e di San Raffaele, il 29 settembre.
In passato due erano le feste liturgiche in onore dell'Arcangelo (che si conservano ancora per la Città di Monte Sant'Angelo): il 29 settembre, celebrata inizialmente solo a Roma, come ricordo della dedicazione di un'antica Basilica eretta in suo onore sulla via Salaria, e l'8 maggio, anniversario della I apparizione al Vescovo di Siponto al Gargano e, in modo particolare, celebrazione dell'episodio della vittoria (II apparizione) dei sipontini sui barbari invasori. A partire dall'XI secolo, queste due ricorrenze particolari del Santuario si diffusero in tutta l'Europa. Nel Medioevo entrambe venivano collegate con il Gargano:
  • 8 maggio: anniversario delle apparizioni;
  • 29 settembre: dedicazione della Basilica.
La festa dell'Apparizione di San Michele dell'8 Maggio fu istituita da papa Pio V (1566- 1572).

A San Michele sono dedicate diverse chiese, cappelle e oratori in tutta Europa. Spesso l'Arcangelo viene rappresentato sulle guglie dei campanili, perché è considerato il guardiano delle chiese contro satana. Inoltre a lui vengono dedicate le cappelle - ossari nei cimiteri. Numerose città in Europa (Iena, Andemach, Colmar) lo venerano come santo patrono; in Italia troviamo sotto la sua protezione più di 60 località (tra le quali Caserta, Cuneo, Alghero, Albenga, Vasto). S. Michele è anche protettore di numerose categorie di lavoratori: farmacisti, doratori, commercianti, fabbricanti di bilance, giudici, maestri di scherma, radiologi. E' anche il patrono della polizia di Stato e dei paracadutisti di Francia e d'Italia. Gli stessi religiosi, attuali custodi del Santuario sul Gargano, appartengono proprio alla Congregazione di San Michele Arcangelo.

Numerosi sono gli scritti apocrifi vetero e neo-testamentari in cui l'arcangelo Michele compare a vario titolo. Per esempio, nell' Apocalisse Siriaca di Baruc è scritto che detiene le chiavi del Paradiso; nella Vita di Adamo ed Eva si dice che fu lui ad insegnare ad Adamo a coltivare la terra; nell' Apocalisse di Mose' detta ai figli di Adamo ed Eva i doveri rituali verso i defunti; nel Vangelo di Bartolomeo si racconta che fu lui a portare a Dio la terra e l'acqua necessarie a creare Adamo; nella Ascensione di Isaia si racconta che fu lui a rimuovere la pietra dal sepolcro di Gesù; nella Apocalisse della madre di Dio accompagnò la Vergine in un viaggio infernale per mostrarle le pene a cui sono sottoposti i dannati.
Secondo l'esegesi della religione ebraica l'angelo Michele, che è un Serafino, sostiene il popolo d'Israele e rappresenta il Kohen Gadol nelle regioni eccelse, è infatti legato alla Sefirah Chessed ed è chiamato Grande come il popolo d'Israele.
Il nome di Mīkāʾīl (arabo ميخائيل‎), o Mīkīl (arabo: ﻣﻴﻜﻴﻞ‎), è citato nel Corano alla Sura II, Versetto 92. È indicato come di pari rango rispetto a Jibrīl (Gabriele). Secondo la tradizione, assieme a quest'ultimo, avrebbe provveduto a istruire il profeta Maometto 1)
 
ICONOGRAFIA ORTODOSSA
Per avere altre notizie riguardo alle opere di Michele possiamo rifarci nuovamente all'iconografia Russo - Ortodossa, dove vengono rappresentati nell'Icona "Michele e i sui atti", diverse apparizioni o miracoli dello stesso.
Tale rappresentazione e' anche raffigurata in modo esteso negli affreschi della Cattedrale dell'Arcangelo dentro il Cremlino a Mosca.
1) Trinita' nel vecchio testamento
Fin dai primi secoli, l’episodio dell’incontro dei tre angeli con Abramo alle querce di Mamre, è stato considerato particolarmente significativo, ed è stato ampiamente rappresentato nei dipinti.
Questi antichi pittori erano colpiti dalla misteriosa apparizione di questi “tre angeli”. Infatti nel passo di Genesi 18 si dice enigmaticamente che: 
“Il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno. Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: “Mio Signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. Si vada a prendere un po’ d’acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l’albero. Permettete che vada apprendere un boccone di pane e rinfrancatevi il cuore; dopo, potrete proseguire, (..)” (Gen 18,1ss)

L'interpretazione e' che vi sia raffigurata la Trinita' di Dio, mentre per ortodossia data l'impossibilita' di rappresentare Dio anche attraverso la Trinita' si assegna il ruolo di uno dei tre Angeli a Michele
2) Il Sinodo degli Arcangeli 
3) La profezia di Ezechiele sulla distruzione di Gerusalemme

4) Apparizione al Profeta Daniele

5) La lotta per il corpo di Mose'
Fra gli scritti della tradizione ebraica non canonica possiamo ricordare, oltre al "
Libro dei Giubilei", trascritto nella comunità degli esseni, l'apocrifo "Ascensio Mosis".
Alla seconda parte, non conservata, "
l'Ascensione", si riferisce la neotestamentaria lettera di Giuda, nei versetti in cui narra l'episodio dove l'arcangelo Michele lotta con Satana per impossessarsi del corpo di Mosè.« L'arcangelo Michele quando in contesa, con il diavolo, disputava per il corpo di Mosè, non osò accusarlo con parole offensive, ma disse: "Ti condanni il Signore" »

6) La scala di Giacobbe 
Una notte, durante il viaggio, Giacobbe fece un sogno: una scala da terra si protendeva sino in cielo, con angeli che salivano e scendevano. Nel sogno Dio gli parlava, promettendogli la terra sulla quale era coricato ed un'immensa discendenza. Giacobbe chiamò il luogo dove era accampato Betel. Giunto da Labano si innamorò di sua figlia Rachele. Per concederla in matrimonio a Giacobbe, Labano gli impose di servirlo per sette anni.

7) I tre giovani nel forno

8) Apparizione di Michele a Jesus Navin vicino alle mura di Gerico
Durante la campagna militare Jesus Navin (altro nome di Joshua seguace di Mose') arriva alle mura di Gerico e incontra l'Arcangelo Michele sotto forma di guerriero armato. Michele gli dice che e' qui per aiutarlo e che il luogo dove egli sta e' sacro. Al suo comando le armate fgirassero intorno alle mura per 6 giorni e al settimo le mura che al settimo caddero abbattute dal suono di trombe angeliche. La Tradizione vuole che le schiere celesti fossero guidate dall'Arcangelo Michele.

9) Fuga dell'Apostolo Pietro. Si Narra che Pietro fosse stato imprigionato e destinato al martirio dal re pagano Irod Agrippa I. La notte prima della sua esecuzione un angelo gli indico' una via di fuga; la tradizione vuole che quest'Angelo fosse l'Arcangelo Michele.


10) Apparizione all'asceta Pakhomy il Grande

11) La lotta di Giacobbe con l'Angelo
Giacobbe nella notte viaggia verso Canaan per incontrare il fratello Esaù e lotta con un angelo sotto forma di un uomo misterioso (teomachia)  fino all'alba (Genesi 32, 24-34). Vedendo che non riusciva a vincerlo, l'angelo lo colpì al nervo sciatico rendendolo claudicante, ma Giacobbe continuò a lottare, finché l'uomo gli chiese di lasciarlo andare. A quel punto Giacobbe gli chiese la benedizione, e l'uomo gli mutò nome in Israele (che in ebraico significa uomo che vide Dio o uomo che lotta con Dio). Da questo episodio nasce il divieto, previsto dalle norme di casherut, di cibarsi di carne (ovviamente di animali permessi) attraversata da tagli al nervo sciatico. La tradizione vuole che quest'angelo fosse l'Arcangelo Michele.


12) Distruzione di Sodoma e la salvezza della famiglia di Lot
Nella Bibbia, il libro della Genesi menziona Sodoma a partire dal capitolo 10 e la situa nel territorio popolato dai Cananei. Secondo quanto riferisce la Bibbia nel cap. 18 del
Genesi, Dio rivelò a Abramo che stava per distruggere Sodoma perché il suo peccato era molto grave. Abramo intercedette per le persone giuste della città contrattando con Dio e Dio gli rispose che non l'avrebbe distrutta se avesse incontrato dieci persone giuste nella città. Secondo il prosieguo nel cap. 19, ai versetti 1-38, due angeli di Dio entrarono a Sodoma. Nel vederli, Lot li invitò nella sua casa e insistette affinché trascorressero la notte nell'abitazione. Tuttavia, prima che ciò potesse avvenire, gli abitanti di Sodoma attorniarono la casa ed esigettero che Lot consegnasse loro i suoi invitati per poter abusare di loro. Lot rifiutò, offrendo al loro posto le sue due figlie vergini pur di non commettere un grave peccato agli occhi di Dio contro la legge dell'ospitalità, ma essi rifiutarono, insistendo nelle loro pretese. Gli abitanti di Sodoma provarono così a fracassare la porta d'ingresso, ma i due invitati impedirono l'accesso all'interno della casa agli assalitori accecandoli tutti con un'abbagliante luce. Dopodiché essi dissero a Lot di abbandonare subito con la sua famiglia la città, intimandogli di non voltarsi indietro. Lot avvisò i suoi generi, che però non gli dettero retta e così Lot abbandonò la casa e la città solo con sua moglie e le sue figlie, chiedendo e ottenendo che si salvasse la piccola città di Soar, nei pressi di Sodoma. Quindi Dio inviò una pioggia di fuoco e zolfo che incenerì del tutto Sodoma con i suoi abitanti, assieme ad altre città della pianura. L'ordine di non voltarsi indietro a vedere quanto Dio aveva decretato accadesse alla città non fu eseguito dalla moglie di Lot che, per quell'atto di disubbidienza, fu trasformata in una statua di sale. Lo zio di Lot, Abramo, da una montagna vide la colonna di fumo che si alzava da quella che era stata Sodoma. La tradizione vuole che uno dei due angeli inviati fosse l'Arcangelo Michele.





13) La distruzione dell'armata dello re Assiro Sennakirim. Durante l'Attacco a Gerusalemme 
difesa dal re giudeo Ezechia le forze assire vennero sconfitte da un intervento divino. 
La tradizione vuole che le forze celesti fossero guidate dall'Arcangelo Michele.


14) Il diluvio universale
Noè compare per la prima volta in Genesi 5,28 come agricoltore e figlio di Lamech e nipote di Matusalemme. Egli è dunque il nono nella linea generazionale dei discendenti di Adamo attraverso Set (la cosiddetta "Grande Genealogia dei Setiti" di Gen 5). La sua storia si sviluppa nei capitoli 6, 7, 8 e 9 della Genesi.
Secondo la narrazione biblica è il costruttore dell'Arca di Noè grazie a cui l'Umanità continuò la propria esistenza sulla Terra; sull'Arca furono ospitate 7 coppie degli animali puri ed una coppia di tutti gli altri animali (secondo Genesi 6,19; secondo Genesi 7,2).
Secondo Genesi 7,6 Noè aveva seicento anni quando il diluvio si abbatté sulla Terra; morì a 950 anni; era ancora vivo quando nacque Avraham. La tradizione vuole che l'Angelo che avviso' Noe' e lo istrui sulla costruzione dell'Arca fosse proprio l'Arcangelo Michele.


15) Davide e Uriah, la punizione di Nabucco

16) Davide e Virsavia

17) La confessione di Davide

18) Il miracolo di Chone. racconta il salvataggio di una cattedrale intitolata all'Arcangelo Michele; i pagani volevano inondarla ma l'Arcangelo colpi' il terreno con la sua lancia e l'acqua deflui' nella voragine creatasi. da quel momento inoltre l'acqua del fiume che si formo' ebbe poteri curativi.
19) Siloam; si dice che un angelo muovesse le acque della pozza di Siloam e che immergersi curasse da ogni sorta di male.




Muro meridionale della cattedrale dell'Arcangelo 
nel Cremlino a Mosca 1652-1666





Altra importante icona, molto rara, del 1500 circa, rappresenta l'Arcangelo Michele senza alcuno dei sui simboli caratteristici ma reggente in mano la scritta "Le porte del Paradiso che portano alla vita eterna".

Questo a conferma come secondo la tradizione a Michele siano donate le chiavi del Paradiso e che ne sorvegli le porte, infatti viene anche citato come l'Arcangelo che scaccio' Adamo ed Eva dal paradiso terrestre.
Muro occidentale della cattedrale dell'Arcangelo nel Cremlino a Mosca 1652-1666


Vi sono altri dipinti sui muri meridionale e settentrionale della cattedrale dell'Arcangelo di Mosca che raccontano degli atti dell'Arcangelo Michele:
Muro meridionale della cattedrale dell'Arcangelo


Muro settentrionale della cattedrale dell'Arcangelo


Muro meridionale


- 1) Il Sinodo dell'Arcangelo Michele


- 2) Ascensione di Enoch in paradiso
Enoch, che in ebraico significa “l’iniziato”, secondo l'Antico Testamento fu padre di Matusalemme e bisnonno di Noè, discendente di Set (il terzo figlio di Adamo ed Eva nato dopo l’assassinio di Abele). La Genesi lo designa come l'unico uomo che non conobbe la morte, venne infatti assunto al cielo su di un carro di fuoco guidato da Michele


- 3) Vittoria di Abramo con l'Aiuto dell'Arcangelo Michele


- 4) La distruzione di Sodoma


- 5) Il sacrificio di Abramo


- 6) Jacobbe lotta con l'Angelo


- 7) L'Arcangelo mette il pastorale nel pozzo


- 8) Apparizione della scala a Giacobbe


- 9) Apparizione a mose' davanti alla mai conquistata Kupina


- 10) L'Arcangelo Michele rende Mose' il principe di Egitto


- 11) L'arcangelo porta fuori da Sodoma Lot


- 12) L'arcangelo Michele blocca Balaam


- 13) La lotta per il corpo di Mose'


- 14) La caduta delle mura di Gerico




- 15) La sconfitta dei medianiti da parte di Gedeone


- 16) I Miracoli dell'Arcistratega Michele


- 17) Il miracolo d'Oro


Muro settentrionale


- 1) La Cattedrale dell'Arcangelo Michele


- 2) Lo sterminio delle truppe Assire


- 3) Davide e l'Arcangelo Michele


- 4) I profeti Nafan e David


- 5) Siloam; si dice che un angelo muovesse le acque della pozza di Siloam e che immergersi curasse da ogni sorta di male.


- 6) L'angelo che vola nelle nubi con il profeta Avvakum (Abacuc). Il personaggio Abacuc compare nell'Antico Testamento in un racconto miracolistico e leggendario del libro di Daniele (14,3 1-42). Avendo preparato un giorno una minestra e portandola in campagna ai mietitori, un angelo “lo afferrò per i capelli e con la velocità del vento lo trasferì in Babilonia e lo posò sull'orlo della fossa dei leoni” ove era confinato Daniele. “Gridò Abacuc: Daniele, Daniele, prendi il cibo che Dio ti ha mandato!”. Daniele si sfamò, “mentre l'angelo di Dio riportava subito Abacuc” in Giudea, sempre miracolosamente per via aerea. 


- 7) Daniele nella fossa dei leoni.
Daniele gettato nella fossa dei leoni da Dario gli disse: “Il mio proprio Dio ha mandato il suo angelo e ha chiuso la bocca dei leoni, e non mi hanno ridotto in rovina, dato che davanti a lui si è trovata in me l’innocenza stessa; e anche davanti a te, o re, non ho fatto nessun atto dannoso”. — Daniele 6:21, 22.


- 8) I tre giovani nella fornace
Allora Nabucodònosor, acceso d'ira e con aspetto minaccioso contro Sadràch, Mesàch e Abdènego, ordinò che si gettassero nella fornace accesa.
Furono infatti legati, vestiti come erano, con i mantelli, calzari, turbanti e tutti i loro abiti e gettati in mezzo alla fornace con il fuoco acceso.
Ma quegli uomini, che dietro il severo comando del re avevano acceso al massimo la fornace per gettarvi Sadràch, Mesàch e Abdènego, rimasero uccisi dalle fiamme, nel momento stesso che i tre giovani Sadràch, Mesàch e Abdènego cadevano legati nella fornace con il fuoco acceso.

Essi passeggiavano in mezzo alle fiamme, lodavano Dio e benedicevano il Signore, e Azaria, alzatosi, fece questa preghiera in mezzo al fuoco e aprendo la bocca disse: «Benedetto sei tu, Signore Dio dei nostri padri; degno di lode e glorioso è il tuo nome per sempre.





- 9) L'apparizione dei 4 regni al profeta Daniele (DN 7,4-7)
La prima era simile ad un leone ed aveva ali d'aquila. Io guardavo, finché le furono strappate le ali; poi fu sollevata da terra, fu fatta stare ritta su due piedi come un uomo e le fu dato un cuore d'uomo. (DN 7,4)
Ed ecco un'altra bestia, la seconda, simile ad un orso; si alzava su di un lato e aveva tre costole in bocca, fra i denti e le fu detto: "Levati, mangia molta carne".
Dopo questo, io guardavo, ed eccone un'altra simile a un leopardo, che aveva quattro ali d'uccello sul suo dorso, la bestia aveva quattro teste e le fu dato il dominio.

Dopo questo, io guardavo nelle visioni notturne, ed ecco una quarta bestia spaventevole, terribile e straordinariamente forte; essa aveva grandi denti di ferro: divorava, stritolava e calpestava il resto con i piedi; era diversa da tutte le bestie precedenti e aveva dieci corna.


- 10) L'Apparizione della croce all'imperatore Constantino
Nel 313 l’imperatore Costantino tributa un intenso culto all'Arcangelo Michele. Personaggio piuttosto dubbio, Costantino fu un feroce massacratore di Cristiani; si ravvide dopo aver avuto una grande visione. Una croce fiammeggiante gli apparve in cielo con una scritta: “In hoc signo vinces”, (con questo segno vincerai).




- 11) La fuga di Pietro e Paolo dalla prigione




- 12) Le Sante donne al Sepolcro




- 13) Il miracolo a Chone


- 14) La storia della cura della figlia di Hellene alle sacre Fonti








Apparizione al Re Costantino "IN HOC SIGNO VINCES"
Nel 313 l’imperatore Costantino tributa un intenso culto all'Arcangelo Michele. Personaggio piuttosto dubbio, Costantino fu un feroce massacratore di Cristiani; si ravvide dopo aver avuto una grande visione. Una croce fiammeggiante gli apparve in cielo con una scritta: “In hoc signo vinces”, (con questo segno vincerai). Stava infatti per scendere in battaglia contro l’esercito dell’imperatore Massenzio: la tradizione vuole che ciò accadesse alle pendici del monte Musinè. Dimenticando l’odio con cui ha martorizzato tanti cristiani proprio in nome di quella croce, decide di accettare il consiglio del cielo. Fa contrassegnare con la croce tutte le armi, i carri e gli stendardi e, com’era prevedibile, vincerà la battaglia. Toccato nel vivo, Costantino ordina immediatamente che cessino le persecuzioni contro i cristiani, viene catechizzato e fa costruire, tra l’altro, un grande santuario a Costantinopoli tutto dedicato all’Arcangelo, il Micheleion, ponendo la città sotto alla sua celeste protezione. In seguito, furono ben quindici le chiese della città costruite in onore di Michele.
Muro settentrionale della cattedrale dell'Arcangelo nel Cremlino a Mosca 1652-1666



L'Arcangelo Michele nel giudizio universale dove con la sua bilancia divide le anime
Muro occidentale della cattedrale dell'Arcangelo nel Cremlino a Mosca 1652-1666

La Guarigione di Marchiana
Muro meridionale della cattedrale dell'Arcangelo nel Cremlino a Mosca 1652-1666

IL RIPOSO ETERNO DELLA MADONNA
Muro orientale della cattedrale dell'Arcangelo nel Cremlino a Mosca 1652-1666