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lunedì 17 dicembre 2012

PSICHE e ZODIACO

UN LIBRO; UN REGALO; UNA COSCIENZA



Eleven: Psiche e Zodiaco - Genesi e sviluppo della coscienza descritti dagli archetipi zodiacali. Prima edizione italiana con postfazione del Prof. Paolo Aldo Rossi. Prefazione e Premessa dell’autore. Il formato del libro è di cm 17 x 24 con carta all’interno patinata opaca da 115 gr e conta 528 pagine stampate a 4 colori; la copertina è in cartoncino da 350 grammi con padellette, stampata su lato esterno a 4 colori e plastificazione esterna lucida; rilegatura e confezione in filo refe.  Il testo è illustrato da 200 immagini di cui 124 a colori e 74 in bianco e nero con complessive 630 note a piè pagina e 278 riferimenti bibliografici riguardanti alchimia e magia, astrologia e astronomia, cabala, yoga, numerologia, filosofia, letteratura, mitologia, psicologia, religioni e sacre scritture, simbolismo, esoterismo, storia delle religioni, antropologia, favole e varie. Peso Kg. 1,300.  Edizioni Nova Scripta, Genova - Euro 58,00.   Codice a barre ISBN 978-88-88251-26-4                  

 

Questo libro nasce da un lungo percorso e un’incessante ricerca condotta dall’autore e dal Center Eleven da oltre un quarantennio. L’opera nel suo insieme si propone come strumento di studio per far conoscere diversi aspetti del simbolismo, partendo dai concetti più semplici per giungere a quelli più complessi e profondi. Nello specifico, Psiche e Zodiaco tratta degli Archetipi Zodiacali e del loro verosimile influsso sullo sviluppo della coscienza dell’essere umano maschile e femminile che possiede modalità proprie e differenti per estensione e interiorità.

 

Mediante l’analisi accurata e la comparazione di discipline diverse come Alchimia e Magia, Astrologia e Astronomia, Cabala, Simbolismo, Esoterismo, Yoga, Numerologia, Filosofia, Letteratura, Mitologia, Psicologia, Storia delle Religioni e Sacre Scritture, Antropologia e Favole, il testo si prefigge di ampliare e trascendere il senso letterale delle cose per captarne i messaggi più celati, spogliandoli dei contenuti e delle sovrastrutture razionali della cultura predominante, offrendo così diversi livelli di interpretazione e stabilendo suggestive correlazioni tra le suddette discipline, laddove queste sono profondamente congiunte all’antichissimo modello zodiacale. In tale originale ricerca, l’ipotesi è che l’astrologia sia un complesso sistema di memoria archetipica, una specie di “mnemoteca” nella quale è racchiuso, tra l’altro, un sapere psicologico empirico che si esprime metaforicamente per mezzo della simbologia e della struttura zodiacale.

 

Comprendere il significato dei simboli significa capire e penetrare i misteri della vita e dell’umanità che ci ha preceduto; significa affrontare la tematica di conoscenza della natura e delle sue relazioni con il Macrocosmo e il Microcosmo. Ne è scaturito un lavoro che sotto molti aspetti è completamente nuovo, capace di aprire diverse e inconsuete prospettive nell’interpretazione dei risvolti psicologici umani collegati ai segni zodiacali.

 

Tra gli argomenti trattati nella prima parte troviamo il concetto di archetipo e di simbolo, l'importanza dei miti, le radici della psicologia del profondo, lo Zodiaco come archetipo cosmico, l'asse del mondo, la bipolarità cosmica, la Triade, la Tetrade, la Croce, il Cerchio e la Spirale. Segue una seconda parte dove è descritto lo Zodiaco come Mandala universale e la descrizione particolare di ogni Archetipo relativo a ciascun segno zodiacale.

La terza parte è dedicata alle basi archetipiche della differenziazione tra Maschile e Femminile e le modalità del loro sviluppo, anche qui descritte per ogni archetipo zodiacale.

In appendice vi sono le note sulla tipologia psicologica desumibile dagli archetipi cosmici dominanti, l'Astrologia e i postulati della psicologia del profondo. Il testo si chiude con il Mito di Amore e Psiche e la Postfazione del Prof. Paolo Aldo Rossi.  

 

Con un linguaggio semplice e comprensibile, l’autore riesce a dipanare le molteplici ed inesauribili intenzionalità celate in ogni simbolo, aiutando il lettore a riconoscere le analogie non casuali che si intrecciano tra miti, storia, religioni e simboli, conducendolo ad esplorare ambiti di conoscenza e di rappresentazione che solo il simbolo è capace di unificare e svelare. 

 

A riguardo dello pseudonimo, l’Autore così scrive in altra presentazione:

 

Il mio nome non è importante, ho usato lo pseudonimo Eleven, che oltre a parecchi altri significati, è la traduzione inglese del numero Undici. Ogni attributo, ogni nome si appiccica addosso come un tatuaggio incancellabile, mentre il mio desiderio è quello di sentirmi solo un essere umano, uguale agli altri sei miliardi di esseri umani che popolano il pianeta Terra. Per questo motivo esisto come un’unità, un 1 che si trova in rapporto con altri sei miliardi di 1 senza alcuna differenza di casta o di nazionalità, di cultura o di colore di pelle. I due 1 sono perfettamente uguali e intercambiabili in quanto ci si pone al medesimo livello, senza distinzioni e senza posizioni di privilegio.

 

Siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio, dell’UNO supremo e per questo ciascuno è un piccolo 1. Nudi siamo venuti al mondo e immediatamente ci hanno appiccicato un’identità, anzi ancora prima di nascere già ci avevano dato un nome, un nome che non ci lascia nemmeno nel sepolcro. Certamente, dal punto di vista sociale, il nome è una necessità imprescindibile per poterci individuare meglio, e adesso ci hanno anche affibbiato un codice fiscale per poterci più adeguatamente controllare. Ma non ci è bastato, ciascuno di noi si è identificato con un ruolo assumendo attributi sempre più complessi che ci hanno ingabbiato come in una maschera coprendo la nostra vera essenza. Tutto questo può essere socialmente indispensabile: “diamo a Cesare quello che è di Cesare” ma ci ricordiamo della nostra essenza divina da dare a Dio?

 

11 quindi! Il mio essere umano e l’altro mio pari. Parlo di essere umano e non di uomo, perché come esseri umani non deve esistere nemmeno la distinzione di sesso. L’11 pone le due unità allo stesso livello senza predilezioni o prevaricazioni. Solo così il mio rapporto con l’altro diviene un rapporto d’amore, sincero, perché le mie aspettative sono le sue aspettative, le mie necessità sono le sue necessità; non vi può essere conflitto, non vi può essere guerra.

 

11! Numero piuttosto controverso che alcuni definiscono come il numero del peccato, dell’eccesso perché va oltre la perfezione del dieci e non raggiunge quella del dodici. Ma esso pone in evidenza due componenti identiche, perfettamente uguali e paritetiche, senza alcuna differenza né di grado né di mansioni; due numeri che collaborano come due soci ugualmente interessati allo sviluppo della propria impresa e che non nascondono tensioni prevaricatorie. Essi possono scambiarsi continuamente il ruolo senza arrecare alcuna turbativa. Il numero appare sempre uguale, comunque si spostino i rispettivi termini. E l’I King intitola l’esagramma 11 – TTAI - La Pace.

 

Astrologicamente, il numero 11 è abbinato al segno dell’Acquario e all’Undicesima Casa, della quale dice la Morpurgo, è la più incompresa e bistrattata dell’astrologia tradizionale. È la ricerca di un’alternativa, spesso inafferrabile, di tutti gli schemi, regole e pregiudizi che formano il tessuto connettivo della società umana, attivistica e patriarcale. La casa undicesima non si nutre di dualismo, non gioisce delle opposizioni, non giudica, ma mette continuamente in dubbio il fatto che, quanto la società ci propone come modello, sia quello veramente evolutivo. Così facendo, essa è in grado di togliere molti puntelli alla struttura egoica, mettendo continuamente in discussione quelle costruzioni portanti che sorreggono la personalità. Le è soprattutto impossibile credere nelle regole che sono il fondamento di ogni disciplina poiché conosce la mutevolezza delle mode e della morale. È la casa degli amici, delle conoscenze che esulano da quelle riguardanti rapporti familiari, di parentela o di lavoro, ma di individui che si incontrano in quanto si sentono accomunati da sentimenti di fratellanza, da idee nuove, diverse, altamente all’avanguardia, così come vogliono le dinamiche energie del pianeta Urano che ne è il Signore e quelle di fratellanza del segno dell’Acquario.

 

L’equilibrio dell’11 è astensione dal giudizio e rinuncia alle certezze; esso spinge verso nuovi orizzonti. Così ci si scopre ad osservare il mondo con occhi diversi, si vedono cose che precedentemente erano passate inosservate. Ora tutto ci parla e ci racconta la sua storia perché siamo in grado di comprenderla; tutta quella che era la realtà inoppugnabile si trasforma in realtà simbolica, non più irrigidita, ma con un’infinità di sfaccettature mai notate prima e che ora risuonano non più nella razionalità di un cervello condizionato, ma nell’anima, in un’anima che vive e si nutre d’amore.

 

È con quest’anima che sto cercando di vedere il mondo, amandolo anche se, come dice il poeta, “rinserra ancora schiavi e lacrime”, perché sono certo che solo l’amore potrà farlo ritornare ad essere quel giardino edenico delle origini. In questo modo, con questo occhi, ho scoperto le magiche energie d’amore, energie che il destino ci ha messo a disposizione e che dobbiamo cercare di mantenere sempre vive nei nostri cuori.

Con infinito amore.                                                                                                                         Eleven

                                                                                                                                    


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lunedì 5 novembre 2012

IN CAMMINO

Ogni giorno apro gli occhi e mi ritrovo nella luce di questo dono bellissimo che e' la vita.
E' bello essere in cammino...
Ieri ho compiuto 49 anni. Un momento importante nell'esistenza di un essere umano.
Un momento in cui 7 cicli di 7 anni finiscono, un grande ciclo della vita e' concluso, una nuova rinascita e' giunta.
Vi sono piccole rinascite ogni mattina al risveglio, le rinascite di ogni compleanno e la grande rinascita dopo la fine del grande ciclo.
Sono felice di trovarmi qui oggi, primo giorno del mio cinquantesimo anno di vita, in cammino sulla strada dell'Arcangelo Michele.

Oggi splende il sole, e' una giornata luminosa, cosi' come ieri era uggioso, nebbioso e piovoso...
morte e rinascita, quasi una coreografia celeste.

I segni si susseguono, la bonta' dell'Essere Supremo dona rassicuranti indizi che mi indicano come stia proseguendo sulla strada che per libera scelta ho deciso di percorrere e sulla quale sono come un vero neonato con lo scopo primo di apprendere e comprendere.
Quanta strada ancora da percorrere !!!

Eppure serenita' e pace in questo compleanno si sono unite a felicita' e fede, prima volta in decenni a mia memoria.
Questo e' stato il regalo piu' bello ricevuto.

Auguro a tutti di sentire dentro di se' la sensazione di benessere che deriva dall'essere in cammino, con tutte le cadute e gli errori, ovviamente, ma con la fede in una mano che sempre viene porta per rialzarsi e tornare a camminare.

Che il sole del mattino di ogni rinascita giornaliera illumini la vostra anima.



martedì 24 luglio 2012

UN NUOVO VIAGGIO

Si, ormai sono quasi partito...
un'altra avventura, un altro viaggio alla ricerca di un filo conduttore che prosegua sul cammino segnato dal viaggio dell'anno scorso, proprio quello che mi ha riportato sulla via di Michele.

Questa volta parto alla ricerca delle radici del culto della Vergine, sempre pero' legato al periodo storico del XII - XIII secolo, stesso periodo di fioritura del culto Micheliano in Europa, della creazione della via Franchigena e di Santiago di Compostela e naturalmente periodo d'oro delle cattedrali gotiche....

Il viaggio doveva inizialmente toccare "solo" le undici cattedrali dedicate in origine alla Vergine e costruite secondo la posizione delle stelle nella relativa costellazione. Una proiezione del cielo sulla terra.

Poi, quasi senza accorgermene, altre si sono aggiunte, tutte con qualcosa di interessante e le cattedrali sono divenute piu' di 30 in 21 giorni. inserendo anche Mont Saint Michael (come si puo' non tornarci?) e Lourdes (come si puo' farne a meno?).
Un viaggio complesso e molto serrato, ma tale e' la voglia di legare queste costruzioni magnifiche, somma realizzazione dell'uomo su questa terra, attendendo un' intuizione, un messaggio, un filo che le leghi e che mi leghi ad esse... anche io costruttore di cattedrali interiori di fronte a tali meraviglie stupito, bambino e scrutatore riverente di millenari segreti.

Non so cosa tutto questo portera'.... come sempre.... ma attendo ormai con ansia febbrile di poter iniziare questo viaggio il 26/07.

Raccogliero' materiale che poi postero', impressioni, foto e video, intuizioni, messaggi, stati d'animo... cerchero' di condividere tutto con chi avra' la pazienza di leggere e di ascoltare... di viaggiare con me attraverso le Cattedrali Gotiche dell'umanita'.


sabato 9 giugno 2012

LA SPADA DI MICHELE

La SPADA, rappresentata sia dalla tradizione orientale che da quella occidentale, presente sia nell'aspetto maschile che in quello femminile di Michele, elemento sia di forza che simbolo di guarigione e' forse l'icona piu' ampiamente utilizzata dagli artisti.
Ma cosa rappresenta in effetti la spada di Michele?
Michele presenta sempre la sua spada in posizioni tali che possono far pensare ad un controllo, ad un'azione limitatrice ma mai ad un'azione cruenta sul male.
In realta' la spada di Michele rappresenta quell'essenza affilatissima e peculiare in grado si separare il BENE dal MALE.
La separazione e la segregazione del male, impedendone il diffondersi e l'azione di corruzione sull'essere umano, sono il potere della spada di Michele.
Durante la guerra nei cieli tra gli angeli di Michele e gli angeli ribelli, Satana fu sconfitto e precipito' sulla Terra insieme ai suoi angeli e non ci fu' piu' posto per lui nei cieli. Quindi il male rappresentato da Satana e dai suoi angeli e' stato separato dal regno dei cieli e nelle relative rappresentazioni Michele lo tiene e bada, sotto i suoi piedi minacciato dalla spada-croce o meglio tenuto separato dalla spada-croce.
Il suo quindi non e' un combattimento volto alla distruzione, non vi sono nelle sue rappresentazioni volti tesi, tensione della lotta, movimenti violenti.....

Michele non distrugge e non giudica, cio' e' compito del creatore, di Dio. Ecco perche' si erge con il suo "Chi come dio?" a difensore estremo della reggenza divina sul cosmo perche' pone il potere di giudizio solo nelle mani del creatore supremo e nulla nella creazione puo' essere come Dio.

Durante la lotta per il corpo di Mose' Michele si rivolge a Satana, nuovamente sconfitto dicendo "Ti giudichi Dio". Lo stesso atteggiamento Cristico del Cristo sulla croce che dice "Padre perdona loro" e non IO vi perdono!
Viene detto che il male sia cosi' intrinseco nell'essere umano che una separazione netta ne causerebbe la morte, ecco perche' il rapporto con Michele puo' essere raggiunto solo con un cammino di consapevolezza verso di lui in modo da lasciar campo alla sua spada per separare sempre di piu' il male che c'e' in noi, preparandoci alla venuta del Cristo nel nostro cuore.
Questo quindi e' il compito della spada di Michele, separare il Bene dal Male.... allora noi possiamo pensare di chiedere, di utilizzare tale spada dono di Michele stesso a chi si offre con consapevolezza a lui affidandosi, per separarci da tutto cio' di "male" che ci portiamo dietro....
Da una malattia, da un'azione malvagia, dai pesi della nostra coscienza, da un'esistenza passata karmicamente negativa... Se ne avremo preso coscienza Michele ci liberera' recidendo con la sua spada questi legami rendendoci capaci di avanzare sul suo cammino.

Si incontrano anche rappresentazioni di Michele con la spada nella mano sinistra, questa rappresentazione, piu' di tutte le altre ci evidenzia l'aspetto femminile di Michele, direi che e' quasi un punto di contatto con la rappresentazione della Vergine.
Potremmo dire che i tratti femminili di queste rappresentazioni uniti ad una potenza femminile della spada come dono e guarigione si avvicinamo moltissimo all'essenza della Vergine il cui cammino e' unito a quello di Michele sulla via del Cristo.

A volte la spada viene rappresentata ansata o fatta di rami intrecciati a simboleggiare il Caduceo di Mercurio, immagine rafforzata anche dalla rappresentazione di Michele con un copricapo alato. In questo caso si rafforza l'immagine di Michele come araldo del Cristo come simbolo di unione delle energie del cielo e della terra.

Altra rappresentazione molto comune in tutte le tradizioni e' la spada fiammeggiante a rappresentare le qualita' piu' spirituali di Michele, la sua energia Cristica.
A volte, raramente, la spada viene tenuta per la lama anziche' per l'elsa a rappresentare le forze  guaritrici, di aiuto che Michele ci offre a patto di riconoscere ed accettare la via Cristica rappresentata dalla croce pomata formata dall'elsa che viene in tali rappresentazioni evidenziata. potremmo dire che la spada tenuta per la lama rappresenti in realta' una croce.


domenica 20 maggio 2012

LA BILANCIA DI MICHELE


La BILANCIA, simbolo dell'essenza stessa dell'equilibrio raggiunto alla fine del cammino di Michele, soprattutto ove rappresentato con i piatti della bilancia in equilibrio, piu' che non come un pesatore di anime nel giorno del giudizio (rappresentazione piu' occidentale e tardo medievale). Michele quindi rappresenta l'equilibrio che deve essere trovato tra i vari aspetti della Terra e del Cielo, Terra e Cielo di cui indica l'unione in innumerevoli rappresentazioni.
  

Una Interpretazione piu' antroposofica ci porta a vedere come la bilancia sia in realta' la ricerca dell'equilibrio nell'uomo tra le due forze diaboliche che lo tentano. Quella Luciferica che tende allo sviluppo incontrollato del pensiero e quella Arimanica che tende invece alla logica stringente dei numeri e dell'assolutismo delle leggi naturali, all'evoluzionismo ed alla inevitabilita' di un destino meccanicistico.

Ecco che la via intermedia tra le forze del pensiero e quelle della natura viene donata dalla via del Cuore, quella in cui tramite Michele si arriva al Cristo.

domenica 29 aprile 2012


LA CATTEDRALE DI SAN MICHELE A MENTON
Le coincidenze della vita mi hanno portato a spostare la mia residenza vicono a
Menton ove sorge una bellissima cattedrale dedicata a Michele e la citta' stessa e'
sotto la protezione dell'Arcangelo.
La cosa piu' bella, per me, e' aver ritrovato un Michele dell'equilibrio con

lancia e bilancia rappresentato anche con la spada rivolta verso il basso quasi
a far pensare ad un cammino intrapreso qui dagli albori fino ad un equilibrio
di energie ancora piu' sottolineato dalle svariate rappresentazioni della
Vergine con la corona di stelle e la luna sotto i piedi anch'essa quindi
nella sua migliore espressione di equilibrio tra Terra e Cielo.
Fa anche qui eccezione la rappresentazione di una madonna nera su un trono

e con lo scettro rivolto verso l'alto, molto simile iconograficamente alla
Madonna del Pilar.
Abbiamo quindi un Michele del basso (con la spada verso il basso, legato

alla Terra), una Madonna dell'alto (con lo scettro verso l'alto a collegarsi
con la parte piu' spirituale) e la rappresentazione di entrambi in equilibrio,
come sunto del cammino.
Un cammino quindi ben preciso, una scelta tra i molti possibili che parte

con gli aspetti piu' femminili (legati alla terra) di Michele e piu' Maschili
(legati al cielo) della Vergine per arrivare al centro.
Tutto questo sara' ragione di ulteriore studio e meditazione. Resta comunque

una Cattedrale splendida assolutamente da visitare.