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Abbazia di Hildesheim

  

La chiesa, fulcro dell’omonima abbazia, è stata costruita tra il 1010 – e quest’anno infatti sono previste numerose celebrazioni per il millenario della splendida Mikaelkirke – e l’anno 1022, ad opera del vescovo s. Bernward di Hildesheim, pastore zelante ed esemplare che difese strenuamente il gregge a lui affidato, rinnovò la disciplina del clero e promosse la vita monastica.

 Figlio di aristocratici imparentati con gli imperatori sassoni, nato quando il giovane duca Ottone diventava imperatore col nome di Ottone I, vide salire al trono imperiale il figlio di questi che prese il nome di Ottone II, morto a Roma nel 983 dopo una terribile sconfitta infertagli dai Saraceni – evento che rischiò di abbattere lo stesso Impero ottoniamo – s. Bernward fu chiamato a corte come maestro precettore del nuovo imperatore Ottone III, ancora bambino.



Fu questo un incarico rilevante, motivato dalle doti esemplari di Bernward e dalla sua stretta parentela con l’imperatore e la nobiltà di Sassonia. Nel 992 fu nominato vescovo di Hildesheim, ove consolidò tra la sua gente una fede che allora tanto solida non era per il fatto che la cristianizzazione dei Sassoni non avvenne attraverso la pacifica opera evangelizzatrice dei monaci missionari, ma con l’esercito di Carlo Magno che “cristianizzò” in massa i Sassoni “a mano armata!”. Ed il ricordo di tanta brutalità durò a lungo. Per questo Bernward cominciò il suo ministero fondando monasteri , cioè centri di evangelizzazione con la Parola e la testimonianza di vita evangelica. Fece ricorso alle arti figurative che riescono a parlare anche a chi non sa leggere ed alle sempre preziose edizioni di libri della fede, calligrafati dagli “scriptores” opportunamente preparati. Ma incredibilmente Bernward non fu il solo “committente” che ordinava e pagava, ma essendo “del mestiere” egli passò e ripassò ogni giorno nelle botteghe degli artisti per seguire e consigliare l’esecuzione delle opere d’arte: fu insomma un autentico “magister”.

S. Bernward mentre faceva innalzare a Hildesheim il grande monastero dedicato all’arcangelo Michele, partecipò a pellegrinaggi nei luoghi santi, primo fra tutti il Monte Gargano, fortificò la sua città e altri luoghi del territorio diocesano della Bassa Sassonia. E negli anni 1000-1001 fu in Italia per fronteggiare una rivolta, al fianco dell’imperatore Ottone III, che aveva appena 18 anni e che morirà di lì a poco. Proprio con questo imperatore partecipò al pellegrinaggio al Monte Gargano.

Scrivono gli autori sacri seicenteschi Ughelli e Sarnelli che… “Pentitosi del suo errore, l’imperatore Ottone avanti san Romualdo abate classense in Ravenna, il qual santo al pubblico peccato diede pubblica penitenza; prima quaranta giorni di digiuno e poi di pellegrinare pedone e scalzo a san Michele nel Gargano. Tanto eseguì il degno imperatore, accompagnato da principi e cortigiani e dal precettore san Bernvaldo, e rimasero, dice san Pietro Damiano, spiritualmente edificate le città tutte per le quali passò. Tanta forza ha o nel male o nel bene negli animi dei popoli l’esempio dei principi…”.

Il monastero di San Michele di Hildesheim venne ultimato nel 1022, poche settimane prima della morte del vescovo Bernward che quivi fu sepolto. Hildesheim conserva tuttora alcune opere d’arte realizzate per impulso di questo grande vescovo, come le porte di bronzo destinate alla chiesa monastica di San Michele e assegnate poi alla cattedrale; l’imponente “collana di Bernward” in bronzo, il suo crocifisso d’argento, la Bibbia e l’Evangeliario miniati. Nel dicembre 1193 il papa Celestino III lo ha proclamato santo.

Come già detto, la memoria del Monte Gargano è storicamente e visibilmente viva con alcune importanti e notevoli tracce presenti in questo antico edificio:

- innanzitutto il primo capitello prossimo alla balaustra dei cori angelici, riporta scolpita la Leggenda garganica con il pastore ferito dalla freccia e il toro che è ginocchioni;

- il prezioso mosaico della cripta ove s. Michele con s. Bernward intercede per i fedeli dinanzi al Re celeste, seduto sul suo trono che è il grembo della s. Madre di Dio;



- infine, i meravigliosi nove cori angelici della balaustra dell’abside est, guidati da oriente dall’arcangelo Michele, ritratto a difesa dell’Eden, e da occidente da Gabriele che annuncia a Maria la nascita di Cristo Signore.

Ma ciò che è da non sottacere e che costituisce un’autentica ed inedita fonte documentaria è l’interessantissimo capolavoro che è la meravigliosa porta di bronzo dell’anno 1015 fatta costruire dal vescovo s. Bernward per la Michaelkirke ed oggi custodita all’interno della cattedrale di Hildesheim. Sulle sue due valve chiaramente è incisa la “pietas micaelico-garganica” del santo vescovo committente:

Anno dominicae Incarnationis MXV Bernward Episcopus diu memor Montis Gargani peregre esset has valvas fusiles in facie angelici templi obnixe memento sui fecit suspendere. Ossia: Nell’anno 1015 il vescovo Bernwald a ricordo perenne del suo pellegrinaggio al Monte Gargano queste due porte di bronzo sulla facciata del tempio di s. Michele fece con tutte le forze sospendere in sua memoria.

.(da “Michael”, aprile/giugno 2010)

Da notare che in Hildesheim vi e' anche una bellissima cattedrale dedicata alla Vergine Maria

http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Michele_(Hildesheim)

http://it.wikipedia.org/wiki/Cattedrale_di_Hildesheim